venerdì 25 aprile 2014

25 APRILE: LIBERTA' E DIGNITA' NON SONO PER SEMPRE!

Oggi, 25 Aprile, Anniversario della vittoriosa lotta antifascista, ricordiamo, onoriamo i Martiri della Resistenza italiana e europea che, a fianco degli eserciti alleati, hanno sconfitto il terribile disegno nazifascista di dominio sull'Europa e sul Mondo e reso ai popoli la libertà e la democrazia. Oltre al doveroso ricordo di questo esaltante e doloroso passato, è necessario riflettere sul presente, sui pericoli che corrono la democrazia, la stessa Costituzione e le conquiste sociali e civili conseguite dai lavoratori nell'Italia repubblicana. Nell'Europa del sud (Grecia, Spagna, Italia, Portogallo, ecc) è in atto una crisi economica e finanziaria gravissima (in gran parte fomentata e pilotata da forze esterne e molto "interessate")accompagnata da disegni di "riforma" istituzionale mirati a ridurre gli spazi della partecipazione democratica, elettorale dei cittadini e a revocare, a ridimensionare - come ha proposto la JP Morgan (una superbanca USA)- i diritti sociali, sindacali garantiti dalle Costituzioni antifasciste... E qui mi fermo, perchè in questa Ricorrenza vorrei ricordare mio padre, Pietro Spataro,un umile operaio di Joppolo Giancaxio,(vedi foto) il quale dopo l'otto settembre rifiutò, insieme a tantissimi altri militari italiani,di combattere nelle fila degli eserciti nazi-fascisti e fu, per questo, catturato sul fronte d'Albania e inviato in un lager in Germania dove rimase ristretto per due anni. A riconoscimento, ricevette (postuma) una Medaglia d'onore del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Egli mi raccontò che su una squadra di 35 operai (chiamati "schiavi di Hitler")ne sopravvissero solo 5, fra cui un'altro soldato di Joppolo, Domenico Sprio. Al di là della vicenda personale di ciascuno di loro, bisognerebbe studiare e far conoscere la storia dei circa 600 mila soldati italiani che, dopo l'otto settembre, rifiutarono di sottomettersi ai voleri dei nazifascisti. In tale, drammatico contesto, sconvolgente fu l'episodio di Cefalonia (Grecia), dove circa 5.000 fra soldati e ufficiali italiani furono freddamente trucidati dai nazi-fascisti. Fu questo uno degli esempi più puri e commoventi di eroismo e, al contempo, una tragica conferma della spietata, macabra "razionalità" dei tedeschi. Il rifiuto di questi coraggiosi fu un atto di Resistenza che ha sicuramente influito sulle sorti della guerra. Se avessero aderito alla richiesta ci sarebbe stato un'altro esercito (di 600 mila uomini) schierato contro i partigiani e le forze alleate. A tutti Loro, a tutti quelli, militari e civili, che sono caduti nei vari Paesi, agli ebrei,agli antifascisti, ai Rom internati e distrutti nei campi di sterminio, dobbiamo la nostra libertà e dignità. Difendiamole! Poichè libertà e dignità non sono per sempre. (a.s.)

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